Tutto il mondo sta aspettando che si trovi un rimedio contro il coronavirus-19.
I virus umani sono come i virus informatici che infettano, per esempio, una pennetta USB che isolata non può fare danno, mentre se collegata a un computer lo può contagiare con il virus che contiene. Una volta che il virus umano trova un nuovo ospite, il suo RNA comincia a replicarsi dentro le sue cellule e da lì parte un nuovo ciclo della sua vita. I virus possono mutare molto velocemente, molto più velocemente dei batteri. Le vaccinazioni contro un tipo di virus non possono aiutare contro un virus simile che ha subito una mutazione successiva.
Ogni trattamento contro un virus è mirato a alzare le difese immunitarie o a contenere gli effetti dell’infezione.
Il coronavirus è pericoloso perché provoca fibrosi dei polmoni e polmonite. La fibrosi si realizza con la formazione di “corde” di tessuto connettivo all’interno del polmone, che lo penetrano in vari posti.
Essendo imbrigliato dall’interno con queste “cinture”, il polmone non riesce a espandersi, la ventilazione (lo scambio dell’aria) è scarsa, i batteri che prima vivevano nell’organismo senza portare i danni (i saprofiti) provocano polmonite.
La persona soffoca. L’organismo innalza la temperatura corporea per combattere il virus, l’infiammazione dei polmoni, nel tentativo di “sciogliere” i tessuti fibrosi che si stanno formando. Il problema del coronavirus è che la temperatura si innalza in modo elevato solo quando il tessuto fibrotico è già consolidato, quindi quando ciò avviene, lo stato è già critico. La ventilazione artificiale dei polmoni prolunga la fase in cui la persona può “combattere” per la vita, nella speranza di sostenere più a lungo le forze vitali.
Il Professore Zalmanov già nel secolo passato trattava le persone con fibrosi dei polmoni con il riscaldamento artificiale profondo del petto: questo riscaldamento non soltanto uccide i virus nello spazio fra le cellule, ma migliora lo scambio di aria negli alveoli e “scioglie” le commessure del tessuto fibroso. Con questo metodo il Professore Zalmanov trattava ai suoi pazienti affetti da bronchite, tracheite, polmonite e tubercolosi. Il Professore Zalmanov ha curato anche sé stesso eliminando una cicatrice sul tessuto cardiaco che si era formata dopo un infarto. Il procedimento usato da Prof. Zalmanov si chiama capillaroterapia. I dottori che applicano questo metodo hanno aiutato innumerevoli persone. Il metodo va bene anche per il trattamento di persone anziane con uno stato di grave compromissione polmonare.
Prescrizione consigliata dal Professore Zalmanov:
Prendiamo una coperta calda, è possibile usare anche quella in pile, la pieghiamo 3-4 volte nel senso della larghezza, per mantenere la lunghezza ma renderla più spessa. Prendiamo una tovaglia grande, la pieghiamo in due lungo il senso della larghezza la posizioniamo sopra la coperta. Prendiamo una tovaglia un pò più piccola, la pieghiamo in modo avvolgerla intorno alla persona trattata a livello del petto senza fughe, considerando la larghezza che deve coprire il paziente dalle ascelle alle costole inferiori, a livello del diaframma.
Indossiamo i guanti per il freddo e sopra di essi quelli in gomma.
Riempiamo una bacinella con l’acqua a 60 gradi. Ci mettiamo l’ultima tovaglia piegata sulla base delle misure del paziente. Una volta che la tovaglia è bagnata, la tiriamo fuori, la strizziamo velocemente e con rapidità la stendiamo sopra la prima tovaglia, che è già applicata sulla trapunta. Avvolgiamo il paziente con tutte le tovaglie e la trapunta come se fossero uno strato unico. Copriamo con un’altra trapunta da applicare sopra quella già posizionata. Se la sensazione di bruciore non passa entro i primi 20 secondi, è possibile che ci sia una piega: in questo caso bisogna aprire e posizionare correttamente la tovaglia calda che deve coprire il corpo in maniera omogenea.
Dopo il trattamento asciugare il corpo e lasciarla riposare per altri 40 minuti.
Tempistica:
Per i pazienti infetti si consiglia l’applicazione di 20 minuti 1 volta al giorno per 3 giorni consecutivi. Deve quindi osservarsi una pausa di 3 giorni e poi ripetere nuovamente per 3 giorni consecutivi.
Per gli stati gravi: applicare 2 volte al giorno per 30 minuti sotto la supervisione di un dottore.
Il trattamento è sconsigliato per le donne in gravidanza e per le persone con lesioni cutanee nella regione del petto.
Rabbino Eli Taiberg, Direttore dell’Istituto Israeliano di Psicosomatica
Qui sopra trovi il link al video in cui, verso la fine, viene mostrato come lui applica questa procedura.